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- 1 Perché è importante agire. Il principio degli intrecci quantistici
Perché è importante agire. Il principio degli intrecci quantistici
Non basta pensare e meditare, è importante sostenere le proprie idee e realizzazioni con l’azione.
Leggete come agire quando è difficile e qual è il principio degli intrecci quantistici.
L’azione come estensione delle realizzazioni ottenute con la meditazione
Partecipando a una particolare meditazione, vi aiutate a guardare una situazione da un’angolazione diversa, a vedere i limiti, a riempirvi di energie curative etc.
La meditazione in sé, per quanto bella e potente, non sostituisce l’attività fisica.
Non significa che in seguito tutto nella vostra vita si dissolverà da solo. E che qualche problema irrisolto (come il denaro, le relazioni, ecc.) si risolverà da solo. A volte è necessario compiere azioni fisiche.
Dopo esservi sincronizzati con la vostra attuale comprensione di voi stessi, del vostro valore, ecc. durante la meditazione, potreste sentirvi letteralmente attratti a compiere un’azione specifica (scrivere una lettera, dire qualcosa a qualcuno o rifiutarvi di fare qualcosa).
Combinate il materiale e lo spirituale senza opporvi.
L’azione è la vostra manifestazione nella materia.
Ogni consapevolezza che vi giunge deve essere applicata nella vita.
Le meditazioni sono buone, ma le azioni prodotte nella vita reale hanno il loro significato. Avete realizzato qualcosa e poi lo applicate nella vita.
Dopo la meditazione potreste sentire che è più facile fare un’azione che non avevate il coraggio di fare.
Rimandare a dopo, pendolo dell’Universo attraverso scenari rigidi
La psiche umana è organizzata in modo tale che siamo abituati a rimandare le cose a dopo, a darci tempo (“lo farò quando sarò pronto”).
Questo “pronto” può durare anni.
Ad esempio, si sa che la relazione si è esaurita, non va da nessuna parte, ma ci vuole troppo per uscirne.
Di norma, finché le circostanze non intervengono seriamente, molte persone preferiscono rimanere ferme.
Il più delle volte è la quantità di azioni esterne necessarie per il cambiamento desiderato a bloccare. E allora l’Universo vi dà un bel colpo.
Per esempio, avete procrastinato a lungo la decisione di lasciare un lavoro che non vi piace, e all’improvviso vi trovate di fronte a un licenziamento, senza alcuna possibilità di scelta.
Per evitare di affrontare scenari difficili nella vostra vita, allenatevi ad affrontare i problemi nel momento in cui si presentano (quando si presentano) piuttosto che rimandarli.
Questo vale anche per le questioni piacevoli (vacanze, ferie, acquisti desiderati, ecc.).
Senso di definitività e facilità nel prendere una decisione
Spesso si sa nella propria mente cosa si deve fare/finire, ma dentro di sé non si ha la sensazione di “è fatto, fatto, fatto”.
Quando si prende una decisione, si prova un senso di sollievo, come se ci si fosse tolti un peso dalle spalle.
C’è ancora molto da fare per realizzare la vostra intenzione.
Ma quando la decisione viene presa, è un momento di immenso sollievo, perché avete preso una decisione interiore.
Dopodiché, iniziate a tracciare le tappe per realizzare la vostra soluzione.
Non stare fermo, muoviti. Il principio degli intrecci quantistici
Il “perché” e il “come” sono due delle più stupide domande. Il “perché” è una domanda da vittima. È una domanda da 3D. La domanda che deriva dall’azione e dall’iperanalisi “come” è già 4D.
Quando il “come” è davanti a voi (al primo posto), non potete avventurarvi nell’azione. Non si agisce.
C’è un percorso. Quando vi avvicinate a un bivio (un punto di scelta), la vostra decisione determina la direzione da seguire.
Fate un passo nella direzione scelta e il bivio successivo si apre davanti a voi, un nuovo punto di scelta. Così ci si muove lungo la linea del tempo.
La cosa più importante è che dovete fare un passo.
Finché non avrete preso una decisione, fatto una scelta e compiuto il passo successivo, non vi muoverete da nessuna parte: continuerete a rimanere fermi al bivio. Bloccati.
Di conseguenza, avete un accumulo, incompiuto, non fatto. Questo accumulo preme su di voi e spesso è la causa di profondi stati depressivi.
Quando fate un passo, a seconda della vostra scelta, si disegna un percorso davanti a voi.
Si fa il passo successivo: avanti, di lato, a sinistra, a destra. Non importa dove si fa il passo, l’importante è il movimento.
È così che si realizza il principio degli intrecci quantistici: si fa un passo in una certa direzione, un altro, un altro ancora, e alla fine si arriva comunque al punto giusto.
Si può andare dritti. Si può prendere un percorso tortuoso. Ma alla fine si arriva comunque al punto in cui si deve essere.
La cosa principale in questo processo è il movimento, le vostre azioni.
Condividete la vostra esperienza di manifestazione di questo principio nella vostra vita? Come siete arrivati al punto B, in modo diretto o tortuoso?