Il ruolo dei parenti nella vostra vita in termini di sviluppo dell’anima. Dovete condividere i vostri progetti con i vostri genitori?
Ci sono persone che non lo dicono ai loro cari, tanto meno agli estranei, per paura di essere vulnerabili, di veder rivelati improvvisamente alcuni dei loro segreti. Altri semplicemente non vogliono che i loro piani siano rovinati da interferenze, magari anche da giudizi.
C’è chi, al contrario, cerca la vicinanza dei parenti (genitori, fratelli, sorelle) e soffre del fatto che non ci sia una parentela spirituale, animica.
Leggete perché l’anima sceglie questi parenti, se vale la pena condividere i propri progetti con i propri cari e come e perché farlo.
Il programma massimo ed essere trasparenti. Cosa significa
La mia metafora preferita è immaginare che tutti intorno a voi siano telepatici. Il programma massimo è farvi sentire a vostro agio. Tutti sanno tutto di voi, tutti i vostri segreti, i vostri pensieri, i vostri desideri più intimi e così via.
Questo si chiama essere trasparenti. È importante raggiungere uno stato in cui nulla vi tocca, nulla vi può ferire, non avete reazioni, tutto dentro di voi è allineato, in sintonia con voi, con il vostro contenuto interiore.
Allora nessuno può accusarvi di nulla, non avete paura che venga rivelato qualcosa di segreto, per il quale potreste vergognarvi, ciao agli aspetti ombra.
Metto in prospettiva un mondo in cui tutti vedono tutto o sentono tutto o leggono o ascoltano i vostri pensieri. Tutto ciò che è segreto viene rivelato.
E il segreto è tutto ciò che è vergognoso, brutto, colpevole e così via. Tutto questo viene tirato fuori ora per vedere tutte le pietre dietro i tendini, tutti gli scheletri nell’armadio. In un modo o nell’altro arriveremo tutti a questa trasparenza.
Creazione collettiva. Dovete condividere i vostri piani con i vostri cari?
Secondo punto. Perché condividere con qualcuno cose personali, piani personali, obiettivi personali? Qui siete un contenitore trasparente, avete i vostri piani e in linea di principio non è un segreto. Ma dovreste condividerli con tutti, o anche solo con i vostri parenti?
Non condivido molto. Ho un’amica intima a cui lo dico, ma non tanto per dire, ma se c’è un beneficio per qualcuno.
Sono un creatore, creo. Quando lo faccio da sola, devo affrontare solo l’opposizione della realtà, alcune regole della società etc.
Cosa succede quando si condividono i propri progetti? Si coinvolgono altre persone in questo processo.
Chi ha mai provato in famiglia a decidere dove trasferirsi? Io, ad esempio. Io mi sono trasferita con i 4 figli e il marito è rimasto a chiudere le ultime cose e vabbè le sta ancora chiudendo Oppure io voglio vivere in centro perché amo portare i figli a tutti i tipi di divertimento, per me è importante avere accesso ai negozi raggiungibili a piedi, mentre per mio marito no, lui vuole fuori città, etc.
E quando ci sono molti membri della famiglia? Cercate di arrivare a una decisione comune. Non è un processo facile, bisogna essere d’accordo con tutti.
Si tratta di una creazione collettiva, in questo caso familiare. Ognuno ha il suo punto di vista, e tutto deve essere riunito in qualche modo.
Ed ecco che noi stessi, condividendo alcune informazioni, alcuni progetti, includiamo un numero enorme di persone di vibrazioni assolutamente diverse. Perché non condividiamo con chi è all’unisono con voi, ma con chi ci circonda, con colleghi che non si preoccupano affatto di voi, con parenti.
In termini di condivisione, abbiamo compiti leggermente diversi. Se siete centrati, in armonia, in equilibrio, lo trasmettete all’esterno, diffondendo così quest’onda e mantenendo intorno a voi un campo che permette alle persone di sintonizzarsi.
Per alcune persone questa è un’occasione unica, quando la loro vita è tutta in subbuglio, per sintonizzarsi semplicemente in vostra presenza.
Quindi il punto non è quello di non condividere, di non dire niente a nessuno, ma solo di pensare perché, per quale scopo lo state facendo.
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In questo articolo ho illustrato la complessità dell’interazione con i propri cari, in particolare con i genitori, e il motivo per cui non si dovrebbe condividere tutto con loro.
Perché, quando si sta male, si è lasciati soli
In passato ho ricevuto molte domande sul perché quando sto male non c’è nessuno, gli amici scompaiono e i parenti sono tutti fuori portata. Sembrerebbe che in questo momento abbiate bisogno di sostegno, di condividere il vostro dolore, la vostra condizione, e una persona rimane sola.
C’è un significato profondo in questo. Perché in questo momento vivete dei processi interni seri, ed è importante prendere delle decisioni dentro di voi. E quando si giunge a un accordo all’interno di se stessi, dopo di che appaiono tutte le persone.
Non è un caso che questa dinamica esista quando tutti i segnali esterni sono tagliati fuori, in modo che possiate stare dentro di voi e decidere da soli.
E quando chiedete di essere accarezzati sulla testa, sarete accarezzati, ma non è detto che sia un bene per voi in quel momento. Dovete viverlo voi stessi.
Perché scegliamo questi parenti, i nostri genitori?
Che ruolo hanno i parenti dal punto di vista dello sviluppo dell’anima?
Per incarnarci sulla Terra, abbiamo dovuto sopportare una parte di karma, una parte di sofferenza. Siamo cresciuti attraverso la sofferenza.
Ecco perché abbiamo scelto come parenti non qualcuno con cui è bello, ma con cui possiamo sfregare gli angoli per scoprire e superare qualcosa per noi stessi.
Molti di noi pensano che la famiglia debba essere di supporto. Si suppone che serva a risolvere i problemi.
Quindi è molto strano condividere tutto con loro. Se avevi bisogno di loro, li sceglievi per crescere attraverso l’opposizione.
Quindi è raro avere in famiglia chi è all’unisono con te, di solito sono separati. Raramente si trova una concordanza in una famiglia.
Tuttavia, le cose stanno già cambiando. Le mamme e le figlie vengono ai nostri progetti, o viceversa, i giovani vengono prima e poi i loro genitori vengono coinvolti.
Condividete i vostri progetti con i vostri genitori? Qual è il vostro rapporto con loro?